Coprivaso Taiga

Nell’ideazione dei nostri kit abbiamo posto particolare attenzione alla qualità dei materiali scelti, alla loro tracciabilità e alla loro sostenibilità.

I nostri kit contengono i materiali già pesati. Per questo, basta seguire le istruzioni. Sotto le foto trovi ulteriori informazioni sui materiali del kit.

  • 100% lana merino extra fine mulesing free

Cosa vuol dire Mulesing free? Mulesing (da John Mules, ideatore della pratica), è una mutilazione effettuata senza anestesia che prevede lo scuoiamento della zona anale e perianale delle pecore Merino. Viene praticata in Australia e in Nuova Zelanda, mentre in Europa è vietata. Serve per prevenire infezioni causate dalle larve di mosche. Il movimento che ha portato di pubblico dominio questa pratica crudele è partito dalla Svezia e, grazie a questo, gli allevatori più attenti al benessere delle loro greggi, hanno deciso di comunicare che nei loro allevamenti non si pratica il mulesing: da qui la dicitura “mulesing free” Le soluzioni per evitare le infezioni esistono: basta fare delle disinfezioni e tosature localizzate.

  • Radice di robbia (Rubia tinctorum)

La robbia (Rubia tinctorum) pianta spontanea conosciuta fin dall’antichità per le proprietà tintorie e officinali. Ha un portamento strisciante e si trova nei boschi da 0 a 1000 metri slm.

 E’ una delle piante più importanti per quanto riguarda la tradizione tintoria europea. Usata per tingere sia filati che tessuti (sono stati ritrovati reperti risalenti all’Antico Egitto), veniva anche usata anche come diuretico e disintossicante di fegato e milza.

Il suo potere tintorio lo deve a una sostanza chiamata alizarina.

La parte tintoria è la radice che, per donarci il suo pigmento rosso, deve avere almeno due o tre anni di età. Il suo nome deriva da rúbeus, cioè rosso. Spontanea, si trova anche la robbia peregrina che ha meno principio colorante.

La Rubia tinctorum è una delle piante presenti nell’Orto tintorio da noi curato, in via Nervesa a Milano. Per dare stabilità e resistenza al colore, si usa l’allume di rocca (vedi sotto).

  • Mallo di noce (Juglans regia)

L’albero del noce è originario dell’Asia da dove si è diffuso sia in Europa che nelle Americhe. Le sue dimensioni sono imponenti e per questo, spesso si trova vicino alle case di campagna, come a volerle proteggere con la sua folta chioma. È un albero particolarmente generoso perché di lui si usa praticamente tutto: il legno, molto pregiato e resistente; la corteccia, ricca di tannino; il frutto, commestibile e ricco di olio; e il mallo che viene usato sia per farne un liquore (il nocino), sia per tingere tessuti, ma anche i capelli bianchi. In tintura è possibile usare anche le foglie, raccolte a fine estate.

La particolarità del mallo è che è anch’esso ricco di tannini e questo lo rende un colorante particolarmente resistente e stabile nel tempo.

  • Allume di rocca

È un sale di potassio che si trova in Natura. Viene comunemente usato come emostatico (ferma il sangue dei piccoli tagli) e come deodorante da applicare sulla pelle. In questo caso viene invece usato per fissare il colore sul filato. L’allume di rocca è infatti un mordente apprezzato perché dona maggiore stabilità e brillantezza al colore.