L’area assegnata dal Municipio 4 per la collocazione dell’Orto Tintorio, è all’interno dei giardinetti di via Nervesa, 9, di fronte all’area giochi.
Si tratta di una striscia di terra incolta, piuttosto anonima e piena di erbacce, collocata al di sopra dei box e sollevata dal livello stradale. Al suo interno sono presenti cinque alberi di piccole dimensioni che devono poter essere raggiunti in modo agevole dai giardinieri per la manutenzione. Per questo, abbiamo pensato di posizionare l’Orto Tintorio creando delle aiuole tra gli alberi, senza quindi inglobare questi ultimi all’interno dell’Orto.
Era importante delimitare chiaramente le aree destinate alle tintorie, sia per i visitatori dell’Orto, che per i tecnici del verde del Comune. L’Orto è attualmente composto da tre aiuole.
Per delimitare i nostri spazi ci piaceva l’idea di trovare qualcosa che creasse un filo rosso tra l’antica arte della tintura naturale e il mondo tessile che, fino a metà del XIX secolo, ha fatto uso della tintura naturale per tingere filati e stoffe.
In questo contesto, abbiamo pensato agli orti all’interno di conventi e monasteri in epoca medievale. Questi orti erano destinati alla coltivazione di frutta e verdura, oltre ad avere uno spazio destinato alla coltivazione delle piante medicinali, chiamato herbaria. L’orto medievale era chiamato hortus conclusus, ossia recintato. Il perimetro delle varie aiuole che componevano l’orto, veniva delimitato con bordure realizzate intrecciando rami di salice. La forma di tali intrecci ricorda una lavorazione fatta a telaio: per questo ci sono sembrate perfette per delimitare le aiuole dell’Orto Tintorio: proprio il filo rosso che stavamo cercando per unire l’arte della tintura naturale con quella tessile.
Queste bordure, oltre ad aggiungere un elemento estetico all’Orto Tintorio e a essere fatte usando materiali naturali, riprendono anche il valore dell’artigianalità che da sempre contraddistingue il lavoro di MeDeA.
Per la loro realizzazione ci siamo rivolte a Ettore Gastini, artigiano esperto di cesteria, che le ha fatte riprendendo la tecnica usata nel Medioevo.
Le aiuole in epoca medievale erano di forma rettangolare o quadrata. Nel nostro caso, invece, abbiamo deciso di lasciare uno dei quattro lati aperto per poter accedere più facilmente e lavorare all’interno dell’aiuola.
In un orto in cui si coltivano ortaggi, le piante sono collocate in modo ordinato lasciando spazio tra una fila e l’altra. Nel nostro caso, abbiamo deciso che le tintorie dovevano avere lo spazio necessario per espandersi all’interno delle singole aiuole in modo non ordinato. Alcune delle piante presenti, con il tempo formeranno dei cespugli e riempiranno lo spazio. Alcune sono perenni, altre sono biennali e annuali e ogni anno bisognerà sostituirle. Era quindi necessario lasciare un lato aperto per accedere facilmente, senza dover scavalcare la bordura, pestando le piante. Il disegno finale della singola aiuola, è quindi composto da due quadrati aperti sul lato interno, come se fossero due U speculari una all’altra, separate da un corridoio.
È possibile vedere l’Orto Tintorio tutti i giorni negli orari di apertura dei giardinetti di via Nervesa. Se invece volete visitare l’Orto Tintorio con noi, mandateci una mail a medea.ema@gmail.com.